Con i pazienti

 

Trattamento-tipo Il paziente, disteso o seduto, non ha necessità di modificare la propria posizione, né di scoprirsi o altro. L’operatore appoggia le mani sul corpo, oppure le avvicina rimanendo il tempo necessario su ciascuna posizione, o ritornandovi se è il caso. Il trattamento ha una durata di circa mezz’ora ed è gratuito.

L’operatore reiki L’operatore reiki che lavora in ospedale è una figura professionale che, oltre ad avere una solida pratica della tecnica, ha un’adeguata formazione che lo supporta nell’interagire con la complessa realtà del malato. È interessante segnalare che in diversi centri statunitensi reiki è utilizzato dal personale infermieristico e rientra nei percorsi formativi di queste figure professionali.

I benefici del trattamento Il trattamento reiki offre un aiuto al trattamento psicologico delle emozioni legate alla malattia e può contribuire a migliorare la qualità della vita del paziente nel suo iter terapeutico. La nostra esperienza ha evidenziato che, nel malato, i benefici dei trattamenti reiki sullo stato emotivo possono migliorare la sua capacità di affrontare cure farmacologiche, operazioni (fase pre e post) e il suo rapporto con la struttura ospedaliera; per i malati oncologici i benefici sono riscontrabili anche sugli effetti collaterali indotti dal trattamento chemioterapico quali nausea e/o vomito ed astenia, in particolare se la seduta reiki è effettuata durante la somministrazione dei farmaci.

Chi può ricevere i trattamenti Reiki è utilizzato come supplemento alle terapie, quindi effettuato su pazienti con una diagnosi definita, che stanno già seguendo una terapia secondo il sistema medico convenzionale. Il personale ospedaliero segnala i pazienti che presentano condizioni di ansia espressa, di sintomatologia dolorosa e di effetti collaterali non controllati dalle terapie convenzionali. In alcuni casi sono i pazienti stessi che richiedono il trattamento dopo averne sentito parlare da altri pazienti. Nel progetto svolto in collaborazione con la Fondazione F.A.R.O. O.N.L.U.S. di Torino, all’interno dell’Hospice F.A.R.O. Sergio Sugliano, i pazienti vengono segnalati dai medici, dagli infermieri e -in alcuni casi- dai loro parenti. Nel progetto svolto all’interno dell’ospedale infantile Regina Margherita possono ricevere i trattamenti sia i piccoli pazienti che i loro genitori.

L’accoglienza ricevuta Il progetto ha raccolto un grande consenso tra i pazienti, che spesso hanno richiesto un trattamento grazie all’esperienza positiva di un altro paziente. Il personale infermieristico ha sempre accolto con collaborazione l’intervento degli operatori reiki. Reiki si è dimostrato particolarmente adatto alla situazione ospedaliera e di day hospital perché può essere praticato in ogni situazione senza l’uso di strumenti particolari, con il semplice contatto delle mani sul corpo del paziente in qualsiasi posizione si trovi. Il trattamento inoltre non ha effetti collaterali o controindicazioni ed è praticato anche durante la somministrazione delle terapie previste.

Se sei un operatore reiki e vuoi partecipare al progetto clicca qui.